
Nel vasto panorama automobilistico, alcune auto sono entrate nella leggenda… per i motivi sbagliati. Questo post è una raccolta delle 30 auto più brutte mai realizzate, con uno sguardo tecnico, ironico e appassionato su design sconcertanti, scelte stilistiche discutibili e veri e propri orrori su quattro ruote. Pronti a una carrellata da incubo?
Designer: Roberto Giolito
Bruttezza epica: La celebre “gobba” sotto al parabrezza, il frontale sdoppiato e le proporzioni da sottomarino.
Curiosità: È diventata cult: c’è chi la ama proprio per la sua bruttezza.
Designer: Tom Peters
Errore di stile: Frontale caotico, forme spigolose, cofano rialzato senza senso.
Curiosità: Oggi è oggetto di culto grazie a Breaking Bad, ma resta inguardabile.
Designer: Kazutoshi Mizuno
Design assurdo: Linee a scatola, finestrini asimmetrici, look da microvan manga.
Curiosità: Voleva essere cool, ma fuori dal Giappone sembrava un forno da campeggio.
Designer: Bryan Nesbitt
Stile retrò fallito: Tentativo maldestro di evocare gli anni ’40 in una compatta moderna.
Curiosità: Usata anche da alcune polizie locali italiane.
Designer: Ken Greenley
Disastro estetico: Coda mostruosa, profilo da minivan distorto, cofano finto-yacht.
Curiosità: Considerata da molti l’auto più brutta del XXI secolo.
Designer: Andreas Zapatinas
Frontale alieno: Griglia anteriore a “narice d’aquila” che suscitò orrore al lancio.
Curiosità: Fu ridisegnata dopo soli due anni.
Designer: derivata da Fiat Uno
Estetica banale: Berlina squadrata e mal proporzionata, posteriore sproporzionato.
Curiosità: In Brasile fu molto venduta, in Italia mai amata.
Designer: Harris Mann
Proporzioni infelici: Fari piccoli, corpo bombato e volante quadrato.
Curiosità: Il volante quadrato fu un fallimento assoluto.
Designer: Patrick Le Quément
Concept fallito: Monovolume coupé futuristico, ma sgraziato.
Curiosità: Solo 8.557 esemplari venduti.
Designer: Chris Bangle
Scelte azzardate: Coda troppo alta, linea pesante.
Curiosità: Il “Bangle Butt” è diventato termine comune tra i designer.
Designer: František Kardaus
Anteriore inquietante: Tre fari e linee da sottomarino sovietico.
Curiosità: Amatissima dai dirigenti comunisti dell’Est.
Designer: Tom Karen
Veicolo a 3 ruote: Color arancione, cofano inclinato, zero proporzioni.
Curiosità: Aveva una porta a jet. Sì, si entrava da davanti.
Designer: Mike Robinson
Disegno pesante: Frontale barocco, posteriore massiccio e proporzioni sbilanciate.
Curiosità: Eppure la qualità degli interni era eccezionale.
Designer: Flaminio Bertoni
Look bizzarro: Finestrini inclinati al contrario, cofano storto.
Curiosità: Nonostante tutto, fu un grande successo.
Designer: Ogle Design
3 ruote, mille problemi: Roteava su sé stessa, instabile e ridicola.
Curiosità: È protagonista di famosi sketch comici in UK.
Designer: Toyota Design Division
Look cartone animato: Anteriore piatto, coda a piramide, carrozzeria scolpita.
Curiosità: Lanciata per un pubblico giovanile… che la ignorò completamente.
Designer: Giorgetto Giugiaro (ma modificata pesantemente)
Estetica economica: Design datato già all’uscita, assemblaggio grossolano.
Curiosità: Considerata l’auto peggiore mai venduta in USA.
Designer: Patrick Le Quément
Occhi da rana: Fari globosi e calandra gigante.
Curiosità: Fu così brutta che Ford dovette interrompere la produzione.
Designer: Mitsuoka Motors
Supercar dell’incubo: Linee organiche e fluttuanti, mascherina da film horror.
Curiosità: Costava oltre 100.000 euro… per sembrare un Pokémon deformato.
Designer: Suzuki Design Center
Mini SUV assurdo: Coupé due posti con tettuccio Targa e assetto rialzato.
Curiosità: Nessuno capì mai a chi fosse destinata.
Designer: Richard A. Teague
Taglio netto: Sembra mozzata dietro con l’accetta.
Curiosità: Considerata rivoluzionaria… ma solo nel male.
Designer: General Motors
Pickup cabrio: Un ibrido incomprensibile tra hot rod e furgone.
Curiosità: Vendette male, ma oggi ha una piccola nicchia di appassionati.
Designer: VEB Sachsenring
Minimalismo estremo: Plastica ovunque, linee squadrate e goffe.
Curiosità: Era lo status symbol della DDR.
Designer: Tata Motors
Micro utilitaria: L’auto più economica del mondo… e si vedeva.
Curiosità: Nonostante il prezzo stracciato, non conquistò l’India.
Designer: Daihatsu
Tre ruote moderne: Sembra un tuk-tuk cartoon.
Curiosità: Amatissima in Giappone per le consegne urbane.
Designer: Pininfarina
Portiere elettriche da minivan: Ma su una piccola citycar goffa.
Curiosità: La trovata non convinse e il peso aumentò troppo.
Designer: aftermarket
Oscena fuori serie: Tuning selvaggio e proporzioni da parodia.
Curiosità: Ne esistono versioni con carrozzeria in oro, purtroppo.
Designer: Satomi Murayama
Estetica da manga: Pannelli bombati, parafanghi mostruosi, cofano esagerato.
Curiosità: Fu pensata come SUV sportivo ma sembrava un robot in rodaggio.
Designer: Honda USA
Fastback sbagliata: Linee confuse, coda scivolosa e sbilanciata.
Curiosità: Lanciata per sfidare la Toyota Venza, fallì miseramente.
Designer: Alfa Romeo + Nissan
Fusione sbagliata: Meccanica Alfa, scocca Nissan Cherry. Il peggio dei due mondi.
Curiosità: Odiata da tutti, oggi è una rarità da museo.
Ci sono auto belle, ci sono auto brutte… e poi ci sono queste: un vero museo degli orrori su ruote, che però hanno lasciato il segno nella storia dell’automobile. Alcune erano avanti coi tempi, altre solo dei pasticci irrecuperabili. Ma tutte meritano di essere ricordate: perché la bruttezza, quando è estrema, diventa leggenda.
Amministratore di RuoteMagiche.it ed editore di questo blog in qualità di appassionato di automobili.