Auto elettriche: quanto inquinano davvero?

Auto elettriche: quanto inquinano davvero?

20 Giugno 2025
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La sostenibilità delle auto elettriche: vantaggi e verità nascoste

Negli ultimi anni, le auto elettriche sono diventate il simbolo della transizione ecologica, sostenute da incentivi statali e dalla crescente consapevolezza ambientale. Ma sono davvero così ecologiche come ci vogliono far credere? La realtà è più complessa e merita un’analisi approfondita, soprattutto considerando l’impatto ambientale legato alla produzione delle batterie, al loro smaltimento e all’infrastruttura necessaria per la ricarica.

In questo articolo analizzeremo:

  • L’impatto ambientale della produzione di auto elettriche
  • Le tecnologie attuali e future delle batterie
  • I costi energetici di produzione e smaltimento
  • Le auto elettriche più promettenti in arrivo in Europa
  • La rivoluzione della ricarica ultrarapida

Emissioni nascoste: la CO2 prodotta nella produzione di un’auto elettrica

Sebbene le auto elettriche non producano emissioni dirette durante l’uso, l’impatto ambientale è molto più significativo se si considerano le fasi di produzione. La parte più inquinante è la fabbricazione della batteria al litio, che da sola rappresenta fino al 50% dell’impatto totale di CO2.

tesla model 3 quanto inquina produrla

Esempio pratico: Tesla Model 3

  • Capacita batteria: 75 kWh
  • Emissioni di CO2 per la produzione della batteria: circa 110 kg per ogni kWh
  • Totale: 75 x 110 = 8’250 kg di CO2 solo per la batteria
  • Emissioni totali di produzione veicolo completo: circa 12’000–14’000 kg di CO2

In confronto, un’auto a benzina produce circa 5’000–6’000 kg di CO2 nella fase produttiva. Questo significa che un’auto elettrica ha un “debito ecologico” iniziale, che può essere recuperato solo dopo molti chilometri percorsi, in base alla fonte di energia usata per la ricarica: se viene ricaricata usando fonti “green” come l’energia solare o rinnovabile in generale (geortemico, eolico) il tempo di recupero è molto più veloce, se invece vengono usate fonti inquinanti come idrocarburi e combustibili fossili allora il bilancio si aggrava invece che migliorare!


Le batterie: materiali, costi, densità e tecnologie future

Le batterie sono il cuore (e il tallone d’Achille) delle auto elettriche. Vediamo le principali tecnologie oggi disponibili e quelle in fase di sviluppo.

batteria stato solido ultime novità

1. Litio Ferro Fosfato (LFP)

  • Costo attuale: 80–100 €/kWh
  • Densità energetica: 150–220 Wh/kg
  • Materiali principali: Litio, ferro e fosfato
  • Pro: Più economiche, molto sicure, durano più cicli di ricarica
  • Contro: Autonomia inferiore e prestazioni più basse alle basse temperature

2. Nichel Manganese Cobalto (NMC)

  • Costo: 110–130 €/kWh
  • Densità: 180–300 Wh/kg
  • Materiali principali: Litio, nichel, manganese, cobalto
  • Pro: Alta capacità energetica, buone prestazioni
  • Contro: L’estrazione del cobalto è inquinante e spesso associata a sfruttamento lavorativo

3. Nichel Cobalto Alluminio (NCA)

  • Costo: ~100 €/kWh (utilizzata da Tesla)
  • Densità: 250–300 Wh/kg
  • Pro: Alta densità e stabilità
  • Contro: Costi di produzione e impatto ambientale elevati

4. Batterie a stato solido (dette anche allo stato solido)

  • Costo attuale: 400–600 €/kWh
  • Densità: 400–500 Wh/kg nei prototipi
  • Materiali: Elettroliti solidi (ceramici, polimerici)
  • Pro: Sicurezza superiore, maggiore autonomia, minori rischi di incendio
  • Contro: Ancora in fase sperimentale, molto costose e difficili da produrre in serie

5. Batterie al sodio

  • Costo stimato: 100–150 €/kWh
  • Densità: 160 Wh/kg
  • Pro: Non dipendono dal litio, economiche, ideali per citycar
  • Contro: Autonomia limitata, meno adatte ai veicoli ad alte prestazioni

Tecnologie emergenti:

  • Batterie a litio-zolfo: promettono fino a 500 Wh/kg ma sono ancora instabili
  • Batterie con elettrolita solido organico: ancora in fase prototipale
  • Batterie con nanotubi di carbonio: aumentano conducibilità e durata

I modelli in arrivo con batterie a stato solido

  1. MG Cyber GTS: 600–700 km di autonomia, ricarica in 20 min, ~40’000 €
  2. IM Motors L6: 1’000 km (CLTC), ricarica 400 km in 12 min, 50’000 € (nella foto sotto)
  3. NIO ET7: batteria 150 kWh, 900 km WLTP, 100’000 €
  4. NIO ET5: autonomia fino a 1’000 km, da 46’000 €
  5. Polestar 5: 800 km di autonomia, da 90’000 €
  6. Toyota (modelli 2025): 1’000 km, ricarica in 10 min, da 60’000 €
  7. Mercedes (ProLogium): +300 km in 5 minuti, gamma 2026
  8. Volkswagen (QuantumScape): da 2026 su ID.7 e ID.Buzz batterie da 844 Wh/l o 301 Wh/kg, tempo di ricarica dal 10% all’80% pari a 12,2 minuti
  9. BMW/Ford (Solid Power): 2026–2027, densità 390 Wh/kg
  10. Hyundai/Kia: 700 km, ricarica a 350 kW, da 50’000 €
IM Motors L6 con batterie a stato solido in arrivo e ricarica da 1 MW

Ricarica ultraveloce: verso i 1’500 kW o 1,5 MEGAWATT!

La nuova frontiera è la ricarica a 1 megawatt, fino a 20 volte più veloce rispetto agli attuali standard.

1. BYD Super Platform

  • Potenza di ricarica: 1’000 kW
  • 400 km in 5 minuti
  • Espansione in Europa entro 2026

2. Zeekr Power

  • Potenza di ricarica: 1’200 kW
  • Record mondiale, in vendita dal 2025: si ricarica dal 10% all’ 80% in appena 10 minuti

3. Huawei Super Charger

  • Potenza di ricarica: 1’500 kW
  • 20 kWh/min, ricarica 10–90% in 15 minuti

Quanto inquinano davvero le auto elettriche?

Nonostante l’immagine “green” delle auto elettriche, il loro impatto ambientale totale è tutt’altro che trascurabile. Oltre alle emissioni indirette per la produzione di energia elettrica (spesso da fonti fossili), bisogna considerare:

  • Estrazione delle materie prime: litio, cobalto, nichel richiedono miniere invasive e processi chimici altamente inquinanti.
  • Consumo di energia nella produzione: la fabbricazione di una sola batteria da 75 kWh richiede migliaia di kWh di energia e produce oltre 8 tonnellate di CO2.
  • Smaltimento: le batterie a fine vita sono rifiuti pericolosi. Il riciclo è ancora costoso e poco diffuso.
  • Durata dell’auto: le auto elettriche hanno una vita utile media inferiore alle termiche se si considerano le performance della batteria nel tempo.

Infine, come scritto già scritto in questa sede, se l’elettricità utilizzata per la ricarica proviene da fonti fossili, il vantaggio in termini di emissioni si riduce drasticamente. In alcune regioni europee, l’energia elettrica ha un’impronta di CO2 pari o superiore a quella dei carburanti tradizionali.

Nel complesso, le auto elettriche possono rappresentare un miglioramento rispetto alle auto a combustione solo in un’ottica a lungo termine e se supportate da un mix energetico realmente pulito. Senza un’infrastruttura green e un’efficace strategia di riciclo, rischiano di diventare un problema tanto quanto quello che intendono risolvere.

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