La benzina blu è spesso al centro di curiosità e dubbi tra gli automobilisti italiani. Ma cos’è davvero? Qual è la sua storia? E perché non può essere utilizzata sulle nostre auto private?
Scopriamolo in questa guida completa, tecnica ma chiara.
Cos’è la benzina blu e perché si chiama così
La benzina blu è una normale benzina alla quale viene aggiunto un colorante specifico di colore blu. La funzione non è estetica, ma fiscale e normativa: serve a identificarla come carburante destinato a usi agevolati o specifici, come il settore nautico e agricolo.
Il colore blu deriva da additivi organici azoici che:
Non modificano la resa energetica del carburante.
Non influiscono sulla combustione.
Consentono di individuarla immediatamente durante i controlli.
Storia della benzina blu
La storia della benzina blu risale agli anni ‘60-‘70, quando in Europa si iniziò a differenziare i carburanti agevolati per scopi agricoli o nautici con un colore diverso. In Italia:
Negli anni ‘70-‘80 si usava un additivo colorante rosso per il gasolio agricolo.
Negli anni ‘90 si introdusse il blu come standard internazionale per la benzina destinata alla nautica, soprattutto per i motori fuoribordo e gli yacht di piccola cilindrata.
Oggi il colore blu è sinonimo di carburante nautico o agevolato. Le normative italiane vietano l’uso di benzina blu per veicoli stradali, riservandola esclusivamente a motori marini o specifici macchinari agricoli.
Come funziona e che additivi contiene
Tecnicamente, la benzina blu è composta da:
Idrocarburi leggeri C4-C12, come la benzina verde normale (RON 95-98).
Additivi detergenti specifici per i motori marini, che riducono depositi di gomma e lacche su iniettori e valvole.
Additivi antiossidanti, per garantire la stabilità chimica del carburante anche dopo lunghi periodi di stoccaggio nei serbatoi delle imbarcazioni.
Coloranti azoici blu, che si legano chimicamente agli idrocarburi senza modificarne il potere calorifico.
Dove si usa davvero la benzina blu
La benzina blu è utilizzata in Italia e in Europa:
Nel settore nautico, per imbarcazioni da diporto, gommoni, motoscafi e moto d’acqua.
In minima parte nel settore agricolo, laddove richiesto.
Per piccoli motori a due tempi in ambito professionale (motoseghe, decespugliatori) dove la colorazione blu segnala la presenza di olio nella miscela.
È legale usarla per l’auto?
No, non è legale. La benzina blu è fiscalmente agevolata, quindi usarla su un’auto stradale comporta:
Multe superiori a 7.000 €, come previsto dall’Agenzia delle Entrate.
Sequestro del veicolo in caso di frode fiscale ripetuta.
Problemi al motore se la benzina blu non rispetta gli standard Euro 6 o Euro 7, a causa di possibili residui incombusti non tollerati dai catalizzatori di ultima generazione.
Prezzo aggiornato della benzina blu in Italia (Luglio 2025)
Dai principali distributori nautici italiani:
Destinazione d’uso
Prezzo medio al litro (Luglio 2025)
Nautica
1,65 € – 1,78 €
Agricola (dove concessa)
1,52 € – 1,60 €
💡 Nota: il prezzo varia in base alle accise regionali e al tipo di distributore (porto turistico o industriale).
Quali auto possono usarla senza danni
Dal punto di vista tecnico, qualsiasi auto a benzina potrebbe bruciarla, poiché la base chimica è la stessa della benzina verde. Tuttavia:
È vietata per legge su strada.
Non sempre contiene gli stessi additivi pulenti previsti per le benzine premium stradali.
Può alterare il funzionamento dei catalizzatori Euro 6/Euro 7 in caso di composizione non omologata per uso automobilistico.
Vantaggi e svantaggi reali
Vantaggi:
Prezzo inferiore per gli usi nautici.
Contiene additivi specifici anti-umidità, utili per serbatoi di barche.
Colorazione immediata per identificazione legale e fiscale.
Svantaggi:
Uso vietato sulle auto, con multe pesanti.
Potenziale ridotta compatibilità con sistemi ambientali Euro 6d e Euro 7.
Non venduta nei normali distributori stradali.
Sviluppi futuri: i carburanti colorati
Le prospettive future vedono:
L’introduzione di carburanti sintetici (e-fuel) con colorazioni dedicate per distinguerli dai combustibili fossili tradizionali.
L’uso di colori diversi per benzina sintetica, bioetanolo e miscele a basso impatto ambientale, come proposto dalle normative europee entro il 2035.
Sistemi di tracciamento chimico-colore per evitare frodi fiscali, come già avviene nel settore aeronautico.
Curiosità: la benzina blu nei motori aeronautici
In aviazione leggera si usa un carburante denominato AVGAS 100LL, spesso di colore blu, che però non è la stessa benzina blu nautica: l’AVGAS è un carburante avio con piombo tetraetile, vietato per le auto stradali.
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