La guida completamente autonoma è uno dei traguardi più ambiziosi del settore automobilistico moderno assieme all’avvento di parabrezza e cruscotti completamente olografici. Da oltre un decennio, aziende tecnologiche e costruttori automobilistici promettono l’arrivo di veicoli capaci di muoversi senza l’intervento umano. Ma a che punto siamo davvero oggi? È una rivoluzione alle porte o soltanto un’illusione ben confezionata?
In questo approfondimento analizzeremo lo stato dell’arte della guida autonoma, esaminando la cronologia degli sviluppi principali, i livelli di automazione SAE, le tecnologie impiegate, i modelli già in commercio, i robotaxi e gli scenari futuri più credibili.
Le origini della guida autonoma: una storia lunga quasi un secolo
L’idea di un’auto in grado di guidarsi da sola non è affatto recente. Le sue radici affondano nel secolo scorso, ben prima che si parlasse di intelligenza artificiale.
1925 – La Chandler del signor Houdina: una dimostrazione pubblicitaria a New York con un’auto “radiocomandata” che si muoveva nel traffico.
1980 – I primi esperimenti seri: in Germania, l’università di Bundeswehr e il progetto PROMETHEUS iniziano a sviluppare sistemi di visione artificiale e sensori.
2004-2007 – DARPA Grand Challenge: competizioni americane che hanno stimolato la ricerca in guida autonoma. Google, Stanford e CMU tra i protagonisti.
2009 – Nasce Waymo: Google lancia il progetto che darà vita alla prima azienda dedicata esclusivamente alla guida completamente autonoma.
Anni 2010 – Tesla, Uber, Apple e gli altri: esplode l’interesse globale. Tutti vogliono il “robot alla guida”.
Da allora a oggi, gli investimenti si sono moltiplicati e la corsa alla guida di livello 5 è diventata una vera guerra tecnologica.
I livelli di automazione SAE: la scala ufficiale della guida autonoma
Per fare chiarezza sullo sviluppo della guida automatizzata, è essenziale conoscere i sei livelli definiti dalla SAE International, lo standard tecnico riconosciuto a livello globale:
Livello
Definizione
Chi guida?
Stato attuale
0
Nessun sistema autonomo
Il conducente
Tutte le auto classiche
1
Assistenza alla guida (es. cruise control adattivo)
Il conducente
Diffuso
2
Automazione parziale (sterzo + accelerazione)
Il conducente supervisiona
Tesla, BMW, Hyundai
3
Automazione condizionata (auto guida ma serve essere pronti a intervenire)
L’auto, ma il conducente deve essere reattivo
Inizio sperimentazione (Mercedes Drive Pilot)
4
Automazione elevata (in alcune aree l’auto guida da sola, anche senza conducente)
L’auto
Solo test pubblici limitati (Waymo, Cruise)
5
Automazione totale in ogni contesto
L’auto, sempre
Ancora inesistente
Attualmente, nessun veicolo di livello 5 è stato omologato o messo in commercio. La vera guida completamente autonoma resta un obiettivo lontano, almeno su larga scala.
Cosa serve davvero per una guida completamente autonoma?
Raggiungere la piena automazione richiede una sinergia tra hardware e software di altissimo livello. Le auto devono essere in grado di percepire, analizzare e decidere in tempo reale. Ecco i principali elementi tecnologici coinvolti:
Radar a onde millimetriche: rilevano la distanza dagli ostacoli anche in condizioni difficili.
Telecamere ad alta risoluzione: interpretano semafori, segnali stradali, pedoni.
Lidar (Light Detection and Ranging): scanner laser che generano mappe 3D dell’ambiente.
Intelligenza Artificiale (AI): elabora milioni di dati al secondo e prende decisioni istantanee.
Processori ad alte prestazioni: Nvidia Drive Orin, Intel Mobileye EyeQ e altri.
GPS ad alta precisione + mappe HD: garantiscono la navigazione millimetrica.
Software di predizione comportamentale: anticipano i movimenti di altri veicoli e pedoni.
Questi sistemi devono funzionare in perfetta armonia, anche in contesti difficili: traffico urbano, cantieri, pioggia intensa, neve, visibilità ridotta.
Chi sta davvero costruendo il futuro della guida autonoma?
Ecco un’analisi dettagliata delle aziende protagoniste nel settore, divise tra costruttori tradizionali e player tecnologici:
Costruttori auto con sistemi avanzati
Tesla: il sistema FSD (Full Self Driving) è ancora di livello 2 e in fase beta. Elon Musk promette da anni il salto al livello 4, ma i risultati sono controversi.
Mercedes-Benz: il suo Drive Pilot è il primo sistema di livello 3 legalmente approvato in Germania e California, ma solo su autostrade e in condizioni specifiche.
BMW, Audi, Hyundai, Honda: offrono sistemi avanzati (livello 2+) ma ancora lontani dal pieno controllo autonomo.
Aziende tecnologiche leader
Waymo (Google): robotaxi di livello 4 attivi a Phoenix e San Francisco, senza volante né pedali. Leader mondiale.
Cruise (General Motors): ha lanciato un servizio robotaxi a San Francisco, ma ha affrontato blocchi regolatori.
Nuro: veicoli autonomi per consegne urbane (senza passeggeri), approvati in alcune aree USA.
Aurora, Argo AI (ex Ford + VW), Zoox (Amazon): progetti avanzati ma ancora in fase pilota.
Baidu (Cina): robotaxi attivi a Pechino con guida completamente autonoma in aree designate.
Apple: il misterioso “Project Titan” non ha ancora prodotto un veicolo, ma è attivo sul fronte software.
I modelli più avanzati con guida autonoma disponibili oggi
Anche se la guida completamente autonoma (livello 5) non è ancora realtà, esistono alcuni veicoli in commercio dotati di sistemi molto avanzati. Vediamo i modelli più significativi nel 2025:
Tesla Model S, 3, X, Y (con FSD Beta)
Sistema: Autopilot + Full Self Driving (livello 2+)
Tecnologia: solo visione artificiale (telecamere), senza Lidar
Funzioni attive: guida autostradale, cambio corsia, parcheggio automatico, summon, guida urbana parziale
Limiti: richiede attenzione costante, non è un sistema autonomo
Nota: spesso al centro di polemiche per incidenti e nomi fuorvianti
Condizioni d’uso: solo su tratti autostradali predefiniti e a bassa velocità
Funzionalità: guida senza mani e occhi sul traffico (con video a bordo), ma solo in condizioni limitate
BMW Serie 7 / i7 con Driving Assistant Professional
Sistema: livello 2+
Funzionalità: mantenimento attivo di corsia, frenata automatica, assistente al traffico, ma richiede supervisione continua
Honda Legend (solo in Giappone)
Sistema: Honda Sensing Elite (livello 3)
Caratteristiche: guida completamente automatizzata in condizioni autostradali, con possibilità per il conducente di staccarsi dal controllo
Robotaxi: il vero laboratorio della guida completamente autonoma
La guida completamente autonoma non sarà introdotta prima nel mercato privato, bensì nella mobilità pubblica urbana. Ecco perché i robotaxi sono considerati il vero banco di prova della tecnologia.
Waymo One (Stati Uniti)
Città attive: Phoenix, San Francisco, Los Angeles (test)
Livello: 4 (senza conducente, ma solo in aree specifiche)
Veicoli: Jaguar I-PACE e Chrysler Pacifica modificati
Esperienza utente: prenotazione tramite app, come Uber, ma senza conducente
Limiti: servizio attivo solo in zone mappate e condizioni meteo favorevoli
Cruise (General Motors)
Città attive: San Francisco (ora limitata per problemi legali)
Veicoli: Chevrolet Bolt EV modificati, robotaxi Cruise Origin senza volante
Tecnologia: Lidar, radar, visione 360°
Criticità: stop normativi temporanei dopo incidenti nel 2023 e 2024
Apollo Go (Baidu, Cina)
Città attive: Pechino, Wuhan, Chongqing
Caratteristiche: robotaxi senza conducente operativi anche di notte
Tecnologie avanzate: Lidar, V2X, mappe HD aggiornate in tempo reale
Nel giugno 2025 Tesla ha lanciato i suoi primi robotaxi ad Austin (Texas), usando una flotta di Model Y con sistema FSD e supervisione umana a bordo. L’approccio di Tesla è unico: niente radar o Lidar, ma solo telecamere e AI.
Le corse si prenotano via app a un prezzo fisso di $4,20. Il sistema però è ancora limitato e sotto osservazione della NHTSA per manovre non sempre affidabili. Tesla promette milioni di robotaxi attivi entro il 2026, anche grazie al nuovo modello Cybercab totalmente autonomo.
Tabella comparativa: i robotaxi nel 2025
Azienda
Tecnologia
Veicoli
Livello SAE
Zone attive
Criticità
Tesla
Solo telecamere
Model Y (poi Cybercab)
2+ (supervisionato)
Austin
Prime anomalie operative
Waymo
Lidar + radar + telecamere
Jaguar I-PACE
4
Phoenix, San Francisco
Costi elevati
Cruise
Lidar + visione 360°
Bolt EV, Origin
4
San Francisco (in pausa)
Incidenti e blocchi
Baidu
Lidar + V2X
robotaxi dedicati
4
Pechino, Wuhan
Operativi in zone limitate
Nuro
Lidar + GPS
piccoli van autonomi
4 (merci)
Texas
Solo per consegne
I grandi limiti della guida completamente autonoma oggi
Nonostante i proclami, le auto realmente autonome sono ancora limitate a contesti iper-controllati. Ecco perché:
Contesto imprevedibile: i centri urbani sono complessi, pieni di imprevisti, semafori guasti, pedoni distratti, buche, biciclette.
Condizioni meteo: pioggia battente, neve o nebbia mettono in crisi le telecamere e i sensori Lidar.
Etica e responsabilità: chi è legalmente responsabile in caso di incidente causato da un algoritmo?
Costo delle tecnologie: un Lidar di ultima generazione può costare fino a 10.000€.
Problemi legali e normativi: ogni Stato ha leggi diverse, e l’Europa è in forte ritardo.
Il quadro normativo in Italia e in Europa
In Italia
Dal 2022 è consentito testare veicoli autonomi su strada, ma solo previa autorizzazione del MIMS.
Non esistono ancora auto omologate di livello 3 o superiore per la vendita al pubblico.
Le infrastrutture italiane (segnaletica, qualità dell’asfalto, copertura 5G) sono spesso insufficienti.
In Europa
Germania e Francia sono più avanti, soprattutto con i test su autostrade e nei centri urbani.
Il Parlamento Europeo ha introdotto linee guida etiche e tecniche, ma l’adozione pratica è ancora molto lenta.
Tecnologie in arrivo nei prossimi anni
Il 2025 segna una fase di consolidamento e transizione. Ma le tecnologie del futuro sono già in sviluppo:
AI generativa per decisioni complesse (basata su reti neurali simili a GPT)
Comunicazione V2X (Vehicle-to-Everything) per scambio dati in tempo reale tra auto, semafori e infrastrutture
Mappe HD collaborative aggiornate in tempo reale da flotte di veicoli
Sensori solid-state più compatti, economici e resistenti
Sistemi predittivi avanzati per prevenire errori umani e analizzare pattern comportamentali
Quando arriverà davvero la guida completamente autonoma?
Le stime realistiche – al netto delle promesse ottimistiche – indicano questo scenario:
Anno
Scenario realistico
2025-2027
Estensione dei robotaxi in contesti urbani controllati
2028-2035
Diffusione di livello 3 e primi esperimenti pubblici di livello 4 in Europa
Oltre il 2035
Possibile arrivo di auto di livello 5, ma solo in ambienti completamente adattati (città smart)
Guida completamente autonoma: vantaggi, rischi e impatto sulla mobilità futura
La promessa della guida completamente autonoma non è solo tecnica. Si parla di una trasformazione che potrebbe rivoluzionare il modo stesso in cui viviamo la mobilità urbana e interurbana. Ma cosa cambierà davvero? E siamo pronti a questa svolta?
I potenziali vantaggi della guida senza conducente
Maggiore sicurezza: oltre il 90% degli incidenti è causato da errore umano. Eliminare il conducente ridurrebbe drasticamente gli incidenti.
Accessibilità: anziani, disabili e persone non patentate potrebbero muoversi autonomamente.
Ottimizzazione del traffico: la comunicazione tra veicoli (V2V) consentirebbe flussi più fluidi e intelligenti.
Riduzione dei consumi: una guida automatizzata efficiente riduce sprechi energetici e frenate improvvise.
Nuovo tempo libero: in auto potremo leggere, lavorare o riposare, sfruttando ogni viaggio come tempo produttivo.
I rischi (molto reali) da non sottovalutare
Dipendenza dalla tecnologia: un errore software o un blackout può avere conseguenze fatali.
Cybersecurity: le auto connesse sono vulnerabili ad attacchi hacker.
Perdita di posti di lavoro: autisti, tassisti, camionisti: interi settori potrebbero essere rivoluzionati.
Sovraccarico urbano: l’accesso facile alla mobilità potrebbe generare traffico ancora maggiore.
Problemi etici: in situazioni di emergenza, su chi deve “decidere” l’auto? Come si codifica l’etica in un algoritmo?
La transizione: come arriveremo alla guida autonoma completa
Il passaggio non sarà netto, ma graduale. Si prevede una fase ibrida dove i veicoli avranno sempre più funzioni automatizzate, ma il conducente resterà presente.
Le città inizieranno ad adottare zone dedicate alla mobilità autonoma:
Corsie riservate ai robotaxi
Parcheggi automatici
Navette autonome su percorsi fissi
Segnaletica intelligente
In parallelo, le auto private continueranno a evolversi, integrando nuovi livelli SAE e aggiornamenti OTA (over-the-air), come già fa Tesla.
Cosa significa tutto questo per gli automobilisti comuni?
Chi guida oggi può scegliere se:
Adottare auto con sistemi di livello 2+, beneficiando di maggiore sicurezza e comfort;
Aspettare modelli con vera automazione, ma a costi elevati e ancora non completamente liberi da limiti;
Affidarsi a nuovi servizi: robotaxi, car sharing autonomo, mobilità su richiesta.
Il consiglio? Investire oggi in tecnologie di assistenza avanzata è una scelta più saggia che puntare subito su sistemi promessi ma non ancora maturi.
Conclusione: tra sogni, realtà e illusioni
La guida completamente autonoma rappresenta uno dei cambiamenti più radicali nella storia della mobilità. Ma oggi, nel 2025, resta ancora lontana dalla piena realizzazione.
Le tecnologie ci sono, ma i limiti infrastrutturali, normativi, etici e culturali sono enormi. Per questo motivo, la vera svolta sarà graduale, e richiederà un lavoro coordinato tra aziende, governi e cittadini.
Chi cerca oggi un’auto “che si guida da sola” rischia di restare deluso. Ma chi osserva da vicino, con spirito critico e informato, potrà cogliere le vere opportunità di questa trasformazione epocale.
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